Conosci i sensi prima di...perderli

IL VINIYOGA PER AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA CORPOREA

Spesso ci si accosta al mondo dello yoga alla ricerca di un rilassamento o di un’attività fisica ad alto impatto, di una flessibilità estrema quasi circense o di una risposta spirituale generica a disagi esistenziali, e questo è senz’altro bene.

 

All’atto pratico pochi di noi però possiedono l’adeguata conoscenza del proprio corpo, l’attenzione alle sensazioni e ai sensi che lo abitano; così sul tappetino come nel vivere quotidiano.

Per questo, sebbene gli effetti della pratica Yoga corrispondano alle aspettative della maggior parte dei praticanti che vi si accostano (forza, flessibilità, rilassamento…), diventa molto difficile, per qualcuno anche impossibile, raggiungere tali obiettivi con una pratica fisica senza conoscere il mezzo principale, se non direi l’unico, che possiamo utilizzare: il nostro corpo.

 

Anche se il cammino che si intraprende nello yoga mira ad una ritrazione dei sensi, ad un raccoglimento intimo all’interno di noi stessi, alla focalizzazione dell’attenzione su un aspetto con raggiungimento poi di stati di meditazione profonda, il tuo cammino sarà più proficuo, soprattutto in termini di vita quotidiana, di quello che porti a casa con te dopo la pratica, solo conoscendo quello che poi intendi lasciar andare.

 

Se non sei cosciente di una tensione fisica, difficilmente riuscirai a liberartene, se non approfondisci le sensibilità dei tuoi organi di senso quando mangi, quando ascolti, quando guardi, quando annusi e quando tocchi difficilmente puoi intraprendere un cammino di conoscenza di te stessa più profondo.

 

La propriocezione corporea, la consapevolezza e la presenza piena nel vivere i nostri sensi sono strumenti indispensabili per fare esperienza di noi stessi, e la pratica di asana può aiutarti a scoprire meglio tali strumenti.

 

Il Viniyoga è un approccio allo yoga incentrato sulla persona, e basato sull’applicazione graduale e sistematica delle tecniche dello yoga, ideato da Krishnamacharya negli anni ’60 e arricchito poi dal contributo del figlio Desikachar. 

Diceva infatti Desikachar: “Lo spirito Viniyoga è partire da dove si è. Poiché ognuno è diverso e cambia nel tempo, non si possono ipotizzare dei punti di partenza comuni, e le risposte preconfezionate non servono a nulla. Occorre esaminare la situazione del momento e rimettere in discussione gli ordini abitualmente stabiliti”.

 

Questo approccio altamente personalizzato si basa, quindi, su insegnamenti che devono essere adattati alle specifiche condizioni fisiche e spirituali, stati emotivi e mentali, età, background culturale ed interessi generali del praticante.

Il Viniyoga non va considerato una tradizione chiusa e immutabile, ma piuttosto un metodo di pratica i cui principi possono adattarsi a ogni genere di praticante: dal bambino all’adulto, dall’atleta alla persona sedentaria o ammalata.

 

E’ di Krishnamacharya la frase: “Non è la persona che deve adattarsi allo Yoga, ma lo Yoga che si deve adattare alla persona”.

 

Un approccio aperto all’incontro con le necessità e possibilità del praticante, lo spazio ideale per offrirti stimoli, inviti e spunti per fare esperienza concreta del tuo corpo.